Convento Santuario Madonna del Divino Amore

Viale Cappuccini
06023 Gualdo Tadino (PG)

075 9140570

075 9142135

ORARIO SANTE MESSE

Festivi: 08:00, 09:30, 11:00, 17:30

Feriali: 07:30, 17:30

La Storia

Fabbricato a spese del Comune e del popolo, fu donato ai cappuccini nel 1566. Il luogo apparteneva all’Abbazia di S. Benedetto. Soppresso nel 1866, fu riacquistato dall’insigne benefattore monsignor Roberto Calai che nel 1880 vi richiamò la famiglia religiosa. Nella Chiesa-Santuario dedicata a San Michele Arcangelo dalla metà del Novecento si venera la Madonna del Divino Amore. Dal marzo 1880 al settembre 1979 fu sede del Seminario Serafico. Per alcuni anni l’ala del seminario è stata affittata al Comune come sede scolastica per le Medie inferiori. Nel settembre del 1956 fu inaugurata una “Centralina Elettrica” per il fabbisogno della Casa: si riuscì, così, a porre fine (24 giugno 1958) all’annosa questione delle sorgenti del Rio Rumore tra i Padri Cappuccini, il Sig. Depretis, il Comune e le frazioni circonvicine. Ora per ragioni economiche la centralina è in disuso. Seminario e Convento furono ricostruiti quasi completamente negli anni 1961-1967. Attualmente il Seminario è chiuso ed è in via di ristrutturazione; sarà destinato ad altri scopi.

L’Arte

L’attuale convento gualdese risulta essere il frutto di una ricostruzione avvenuta negli anni ’60 del ‘900 preceduta, nel 1897-98, dalla riedificazione della chiesa. Concentrandoci sulla chiesa (allestita a navata unica con due cappelle laterali, una per lato, ed il coro) l’interno dell’edificio sacro, nel 1925, è stato adornato con pitture murali eseguite da Pico Discepoli, dipinti questi poi ricoperti nel 1950 da altri di Ugo Scaramucci ancora esistenti. Sempre nel 1950, trasferita da una cappella laterale, ha trovato sistemazione sull’altare maggiore una scultura della Madonna del Divino Amore realizzata nel 1925 dalla ditta Rosa-Zanasio di Roma (autore Manuel Roeda), a sua volta andata a sostituire la pala (Madonna con il Bambino, i santi Michele arcangelo, Francesco d’Assisi, Antonio da Padova e il beato Angelo da Gualdo) licenziata, nel 1624, da Ottavio Pretelli da Città della Pieve per lo stesso altare maggiore dell’antica chiesa gualdese (oggi collocata in refettorio). Dell’apparato decorativo antico fa parte anche un’interessante Visione di S. Felice da Cantalice, dotata della sua cornice originaria in legno intagliato, di ambito umbro-toscano del secondo quarto del ‘600 (affissa a parete nella chiesa). Di pertinenza del convento è la cosiddetta cappella del beato Angelo decorata con affreschi del 1500 circa di Matteo da Gualdo e bottega.