Convento San Giuseppe sposo della B. V. Maria

Loc. Montemalbe
06131 S. Marco (PG)

075 690134

ORARIO SANTE MESSE

Festivi: 08:00, 11:00, 18:00

Feriali: 18:00

Il Convento

Tra i più antichi conventi della Provincia Umbra, fondato nel 1535. Luogo solitario e boschivo, immerso nella natura perugina, si trova a circa 10 Km. dal centro storico di Perugia. Caratteristica é la festa del Perdono. I frati prestano servizio presso 4 parrocchie di Agello: San Michele Arcangelo, San Pietro, Santa Rita.

Nell’esteso bosco si trovano una via crucis e delle grotte dove, in passato, i frati passavano la notte a pregare.

L’arte e la storia

Quello di Montemalbe, immerso nella natura perugina, va annoverato tra i conventi maggiormente caratteristici provenienti dalla Provincia dell’Umbria. Sintesi di più corpi di fabbrica aggiunti e mano a mano ristrutturati nei secoli (in particolare nell’800), nonché circondato da una muraglia allo stesso modo dei conventi di Amelia e di Spoleto, è dotato di una piccola chiesa tipicamente cappuccina a navata unica, due cappelle laterali nel fianco destro (di cui una soltanto che si affaccia sulla navata) e coro filtrato dall’aula, nella soluzione propria adottata dall’Ordine, attraverso l’altare maggiore. Sullo stesso altare maggiore, sopravvissuta alle varie vicende soppressive (soprattutto di epoca napoleonica) che hanno praticamente spogliato il convento del materiale artistico mobile ad esso pertinente, è ancora collocata la pala della Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Francesco d’Assisi, Antonio abate e Onofrio licenziata, nel 1609 ca., dal pittore perugino Giovanni Antonio Scaramuccia, opera questa inserita in una cornice lignea intagliata come avviene in altri casi, anche più complessi sotto il profilo della lavorazione, nella Provincia Serafica (Gualdo Tadino, Spoleto e Visso).

L’ ambiente solitario e boschivo favorì un fiorire di vita eremitica intorno a una minuscola chiesa dedicata a santa Caterina Vergine e Martire, officiata prima da religiosi comuni, poi da monaci cistercensi e quindi dai cappuccini. Il primo nucleo conventuale sorse dall’impegno di p. Bernardino d’Asti, che ebbe dall’Ordine l’incarico di costituire una fraternità alla periferia di Perugia. Fu così che il 7 maggio 1535 il consiglio dei “Magnifici Domini Priores” perugini (sulla scia dei consensi suscitati dalla predicazione di p. Bernardino d’Asti) accolse la richiesta dei cappuccini e li autorizzò ad erigere un convento in Montemalbe. I cappuccini presero dimora in questo convento il 18 ottobre 1535, grazie al contributo del benefattore “Antonio berrettaio” e dedicarono la chiesa a San Giuseppe sposo della Beata Vergine. “L’abitacolo poverello” inserito nel contesto paesaggistico di Montemalbe fu subito apprezzato sia dal popolo sia dalle autorità civili, nobiliari e religiose, tant’è che anche Papa Paolo III, nel settembre 1542, fu accolto in visita dalla fraternità. Dal 1575 l’edificio divenne luogo di noviziato mantenendo la stessa funzione sino al 1966. Perduto e riacquistato nella soppressione degli Ordini religiosi, decretata da Napoleone Bonaparte, il convento, molto bisognoso di restauri, fu ampliato e quasi rinnovato affinché meglio rispondesse alle esigenze dell’accresciuto numero dei religiosi. I lavori di “ricostruzione” ebbero inizio nell’agosto del 1859 e terminarono nell’aprile del 1860. L’opera fu possibile per il generoso contributo di molti benefattori perugini fra i quali il cardinal Pecci, vescovo di Perugia, divenuto poi Papa Leone XIII. Durante l’ultima guerra mondiale le sue mura prestarono ricovero a tante famiglie perugine, giovani fuggiaschi dai militari tedeschi ed ha nascosto anche molti ebrei. Al passaggio del fronte di guerra, nel giugno 1944, il convento fu colpito, tra tetto e finestrone del coro, da una granata che provocò seri danni. La struttura architettonica odierna, tranne il forte ritocco sull’ala che fiancheggia il coro, conserva fedelmente le linee del 1860.