CONTATTI

Via Borgo Rivera, 2
67100 L’Aquila

0862 26059

Il Fondo Antico

La biblioteca antica é situata in due ambienti interni al convento biblioteconomicamente adatti ed esteticamente piacevoli.

Comprende:
– una sala grande con scaffalatura in metallo disposta su due piani con ballatoio e utilizzata anche per conferenze, incontri, lezioni, eventi e concerti;
– una sala minore con scaffalatura in metallo, schedario ed espositore dei periodici.

Il fondo antico conta oggi :
– circa 4000 volumi del Seicento e del Settecento;
– circa 700 volumi del Cinquecento;
12 Incunaboli;
-.1 pergamena.

Le cinquecentine sono catalogate secondo il “Progetto Nazionale di Censimento”.
I volumi del ‘600 e del ‘700 sono catalogati secondo le “Regole Italiane di catalogazione per autore” (RICA).

Vi si trovano le seguenti sezioni:
Patrologia latina: Migne edizione originale, volumi rilegati in pelle
Teologia dogmatica, morale, ascetica e mistica: opere di autori, trattati, manuali, …
Filosofia scolatica: opere di autori, trattati, manuali, …
Storia della Chiesa
Storia e spiritualità francescana
Letteratura italiana e latina: opere dei classici, studi

Il Fondo Moderno

La biblioteca moderna é collocata in un’ala del convento con accesso dal piazzale Santa Chiara.

Comprende:
– una sala di lettura ben arredata con tavoli per lo studio, armadi metallici per la conservazione protetta di grandi opere da consultazione, schedari distinti per autore, per soggetto agiografico, topografico;
– la sala di direzione;
– un locale per il deposito di libri con scaffalatura in metallo;
– un locale riservato alla conservazione dei periodici.

Nella sala lettura é ancora presente una delle 3 ruote delle monache, l’unica sopravvissuta ai diversi restauri che si sono succeduti nell’ex monastero.
Nel periodo di vita monastico del complesso conventuale, il locale era infatti la foresteria delle suore.
Le monache di clausura utilizzavano la ruota come unico scambio con il mondo esterno, l’unico posto in cui era possibile scambiare oggetti.
La ruota girava e offriva sontuose delizie preparate dalle mani operose delle suore, spesso si trattava di dolci particolari e di uova ripiene elargite a persone meritevoli e per obbligazioni.
Nella stessa ruota si lasciavano anche i bambini abbandonati.

Il fondo moderno comprende circa 40000 volumi dell’800, del ‘900 e del nuovo millennio.

Le sezioni del fondo moderno sono:
letteratura italiana, letteratura latina e greca, le letterature straniere, storia civile, geografia, le vaie branche della filosofia e delle scienze umane (filosofia teoretica, morale, estetica…, storia della filosofia, psicologia, pedagogia, sociologia, antropologia) , le scienze pure (matematica, astronomia, fisica, chimica, biologia, botanica, zoologia, geologia) e le scienze applicate (medicina, ingegneria, agricoltura, industria, edilizia), le arti visive e musicali.

E poi le sezioni più specifiche:
Bibbia ( con testi originali, traduzioni, studi in diverse lingue antiche e moderne, la Teologia declinata nelle sue branche (Teologia dogmatica, morale, spirituale, ascetica e mistica), la Patrologia ( greca e latina,con  testi di padri e dottori della chiesa, manuali…), la Storia della Chiesa, il Diritto canonico, la Storia delle religioni, l’Agiografia, la Pastorale, la Liturgia, l’Omiletica, il Francescanesimo (con fonti francescane, opere su santi e beati del I , II , III Ordine, missioni, opere, studi, ricerche specialmente dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini) e l’Abruzzesistica.

Del patrimonio librario la parte più rilevante, sia per valore culturale sia per numero di opere, é costituita dalle sezioni di Teologia nelle sue diverse branche, di Francescanesimo e di Abruzzesistica.

Per la sezione Bibbia, si segnala un piccolo fondo di testi biblici e studi in lingua etiopica.

Degne di nota tra le altre opere di grande spessore di Storia della Chiesa:
la Storia dei papi dalla fine del Medio Evo di L. von Paster (in 17 volumi editi dal 1958), la Storia della Chiesa di A. Fliche – V. Martin (in 37 volumi editi dal 1969 al 2006), la Storia della Chiesa di H. Jedin (in 10 volumi editi dal 1992).

Riguardo all’Abruzzesistica si segnala la raccolta completa del Bollettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e degli Incontri culturali dei Soci DASP.

La biblioteca possiede opere omnia dei seguenti autori:
Agostino d’IpponaGregorio Magno, Bernardo di Chiaravalle, Bonaventura da Bagnoregio, Giovanni Duns Scoto (3 volumi in 5 tomi), Giovanni da Capestrano (5 volumi in 18 tomi), Lorenzo da Brindisi (10 volumi in 15 tomi).

Di Tommaso D’Aquino non abbiamo Opera omnia, ma varie opere in diverse edizioni, in particolare:
la Summa Theologiæ (testo latino dell’edizione Leonina) e la Somma Teologica (testo latino dell’edizione Leonina, traduzione italiana e commento a cura dei Frati Domenicani italiani, ESD, Bologna).

Nella sezione teologica si segnalano:
opere complete di grandi autori del secolo XX, come Romano Guardini, Henri de Lubac, Karl Rahner, Hans Urs von Balthasar, Primo Mazzolari;
– due grandi collane dell’editrice Queriniana (Brescia) ancora aperte: la Biblioteca di teologia contemporanea e il Giornale di teologia;

– la Civiltà Cattolica (collezione completa e rilegata con dorso in pelle).

La biblioteca possiede numerose opere enciclopediche.
Tra queste:
– l’ Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, a cura dell’Istituto dell’enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani (in edizione originale completa di Appendici e Indici);
– il Dizionario enciclopedico italiano, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana (12 volumi con Appendici, Supplementi e Atlanti)
– le Collane di patristica greca e latina (Edizioni Città nuova, Roma).

La Storia

Divenuto studio di teologia nel 1891, per poi continuare ad essere sempre in vari modi luogo di formazione, e rivestendo il ruolo di Curia provinciale dal 1919, Santa Chiara ha avuto sempre l’esigenza di una biblioteca rispondente alle esigenze di un luogo di studio per la preparazione dei giovani frati avviati al sacerdozio e alla funzione di “Biblioteca Provinciale”.

Nei primi anni dopo l’apertura del convento, la mancanza della biblioteca fu una carenza molto evidente.

Si iniziò allora a provvedere sia attingendo al fondo libraio recuperato dai soppressi conventi di San Giuseppe e San Michele sia acquistando molti nuovi volumi.
Di questi, alcuni di grande spessore culturale comportarono un notevole impegno economico, come quelli dell’Enciclopedia Italiana Treccani in edizione originale.

Furono aggiunti:
53 volumi acquistati da p. Filippo da Tussio nel 1894;
libri di 51 autori donati da d. Giovanni Valente nel 1902;
libri di 18 autori acquistati da p. Giuseppe da Tussio dagli eredi Benedetti nel 1904.

Nel 1905 gli 11 frati del convento contribuirono ciascuno con 62 lire per l’acquisto delle opere di San Bonaventura.

P. Giuseppe da Tussio, sia come provinciale che come guardiano, si interessò sempre di arricchire la biblioteca.

Fu durante il suo provincialato che si scelse come sede il grande vano quadrato sopra la sacrestia.
Si fecero lavori per la tenuta dei tetti, per un pavimento in legno, per gli scaffali che coprivano le pareti dal basso all’alto e in un lato si sistemarono gli armadi chiusi per i libri proibiti messi all’indice.
Vennero acquistate la collezione rilegata in cartapecora della Patrologia latina del Migne e una parte di quella greca, e la Storia dei papi del Pastor.
La biblioteca venne arricchita particolarmente di opere di teologia dogmatica, di teologia morale, di Storia della Chiesa e di cultura generale.

Furono acquistate quelle opere che erano più quotate nell’ambiente ecclesiastico e particolarmente nell’Ordine.

É nella seconda metà degli anni ’60 del XX secolo che la Biblioteca di Santa Chiara venne dislocata in due ambienti distinti e divisa in fondo antico e fondo moderno.
Fu allora infatti che Padre Bernardo La Verghetta da Vasto, che può essere considerato il vero fondatore della biblioteca nella struttura e fisionomia odierna, fece trasferire il fondo moderno in locali accessibili dal piazzale del Convento e lo fece sistemare in una nuova scaffalatura metallica.
Per l’apertura al pubblico venne arredata una sala di lettura, comunicante con l’attigua stanza della direzione, e venne totalmente rinnovato il precedente catalogo cartaceo.
Il fondo antico restò invece in un locale interno al Convento, riservato ai frati.

Negli anni 1974 e seguenti furono trasferiti alla Biblioteca Santa Chiara da altri conventi cappuccini dell’Abruzzo numerosi libri, per lo più dei secoli XVI – XIX , al fine di garantirne una migliore conservazione,

A cominciare dal 1980 buona parte del consistente fondo moderno fu riordinato e nuovamente schedato.

Nel 1986 si provvide a consolidare, rinnovare e arredare con moderna scaffalatura metallica, tavoli e sedie l’ampia sala della biblioteca antica, interna al convento.
Successivamente si pose mano anche al riordinamento e alla catalogazione integrale del fondo antico (Cinquecento – Seicento) ivi conservato.

Con l’anno 2000 si avviava l’informatizzazione del catalogo, che nel 2004 aveva attivato circa 1600 records bibliografici.
Il programma utilizzato per l’informatizzazione é il WINISIS, con il quale la Biblioteca Santa Chiara si é uniformata alla Biblioteca Centrale “San Lorenzo da Brindisi” dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini con sede in Roma.

Il terremoto del 2009 ha visto la distruzione anche dei locali della biblioteca.
Il patrimonio librario é stato tutto recuperato e messo al sicuro.
E nel 2016, con la riapertura del convento, é stato nuovamente riordinato e risistemato.
Così come anche la sala lettura ed i locali della biblioteca hanno rivisto la luce e riacquistato la loro piena funzionalità.

 

Servizio offerto: Consultazione su richiesta